Come professionisti delle relazioni umane non ci accontentiamo di apportare benessere ai clienti, ma desideriamo accompagnarlo a conoscersi in profondità nel corpo, nelle emozioni e nel pensiero. Ogni “sintomo” che avvertiamo è prima di tutto un messaggio da ascoltare, pronunciato in un linguaggio che spesso è tutto da apprendere.
L’essere umano è un animale relazionale: non c’è parte della nostra esistenza che non sia legata alle relazioni con noi stessi e con gli altri. Qualunque sia la tecnica che mettiamo in atto come professionisti, siamo convinti che il beneficio più profondo e duraturo derivi dalla buona relazione che creiamo attraverso l’ascolto e l’empatia.
“So di non sapere” – Il consulente parte dal presupposto di non sapere nulla del cliente e di voler realizzare con lui e per lui il miglior intervento possibile in base a quel che emerge momento dopo momento, incontro dopo incontro. Questo genera un processo dinamico, uno spazio di ricerca condiviso: chi si rivolge a noi non è il semplice acquirente di un servizio, ma una persona che vuole scoprire nuovi punti di vista. Entrambi siamo in gioco con tutti noi stessi.
Impegnarsi alla presenza – Ogni incontro, per essere efficace, produce un’esperienza, un punto di contatto autentico tra esseri umani. Per questo, è indispensabile prendersi l’impegno di essere presenti all’incontro con quel che c’è, consapevoli del flusso in cui siamo immersi.
Coltivare desiderio e curiosità. Il desiderio è la vela che si spiega per portarci a realizzare i nostri sogni, la curiosità è il vento che soffia verso la scoperta creativa. Noi siamo i marinai che guidano la nave tra i flutti delle abitudini, delle voci interne, delle maschere, guidati dalla bussola della nostra saggezza interna.
Assumersi la piena responsabilità della propria vita e scoprire la potente libertà che dona: c’è sempre qualcosa che possiamo fare per migliorare il nostro stato, in qualunque circostanza. Per questo abbiamo fede che ognuno abbia in sé la mappa per arrivare al proprio tesoro.